Una nuova scuola a Bevovoka
Per gli arabi del X secolo era l’isola della felicità, per gli europei che vi approdarono nei secoli successivi era l’isola delle spezie, per i turisti del giorno d’oggi un eden incontaminato con spiagge dorate e acque cristalline. Ma se sei nato e vivi qui con meno di due dollari al giorno, o sei un bambino che per recarsi a scuola deve percorrere chilometri sotto il sole cocente o piogge battenti con le strade che si trasformano in fiumi di fango, il Madagascar non ti sembrerà il posto migliore in cui nascere o vivere. Qui da parecchi anni è impegnato Maurizio Crespi, operatore storico di “Insieme si può”. Due anni fa in occasione dell’inaugurazione di un carcere nella città di Morovoay nel nord est del Paese, Maurizio visitò anche la scuola di Bevovoka, in un sobborgo della città.
Rendendosi subito conto che la struttura non era più in grado di offrire quei servizi per cui era stata costruita (senza acqua potabile, servizi igienici “carenti”, poche aule, studenti costretti a frequentare le lezioni su più turni o nei casi peggiori a rinunciare alla scuola) decise da subito, con la caparbietà che lo distingue, di costruirne una nuova parte per raddoppiarne la capienza. Progettata dall’ing. Enrico Piubeni, è composta da tre aule, servizi igienici per gli studenti e una segreteria, con la particolarità di avere un tetto facilmente smontabile per avere la possibilità, in caso di bisogno, di alzare l’edificio di un altro piano. Le difficoltà sono state da subito molte, prima fra tutte le piogge torrenziali che hanno creato problemi alla viabilità ritardando l’approvvigionamento dei materiali necessari alla costruzione, criticità risolta grazie al coinvolgimento dei genitori dei ragazzi, consapevoli dell’importanza della scuola per il futuro dei loro figli, per cui si sono prodigati per giorni per la riparazione della strada. E poi la pandemia di Covid-19 che ha ulteriormente ritardato il procedere dei lavori, facendo lievitare al contempo i costi dell’opera, che ha previsto, per gli operai addetti alla costruzione, la realizzazione di 4.000 tegole e 147 travi prefabbricate in cemento armato per il tetto. L’ammontare del progetto è di circa 30.000 euro, a cui vanno aggiunti 4.000 euro per il pozzo con pompa a mano e ulteriori 8.000 euro per i banchi e suppellettili vari.
Proprio in questi giorni Maurizio ci ha comunicato la fine dei lavori, per cui tutti gli studenti potranno d’ora in avanti portare a termine i programmi scolastici.
Un grazie di cuore a Maurizio e a tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione di questo sogno, soprattutto a una famiglia dal grande cuore solidale che ha finanziato larga parte del progetto per ricordare i genitori che “ritenevano l’istruzione un bene prezioso che nessuno potrà mai rubare…”.
Gianluigi De Vecchi