Per San Valentino regaliamo un sogno!
Il Karamoja è una regione del nord dell’Uganda particolarmente povera ed arretrata, in cui oltre l’80% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. A pagare il prezzo più alto dei bassissimi tassi di scolarizzazione (che si aggirano intorno al 13%) sono le donne, ragazze e bambine. Tra le comunità che abitano il Karamoja è infatti radicata la convinzione che l’educazione di una bambina sia non solo inutile, ma perfino svantaggiosa: tanto meno educata è una ragazza, tanto più alto è il suo prezzo. Non si parla, purtroppo, di prezzo in senso lato: sebbene il governo si stia impegnando ad impedirli con norme e pene severissime, in Karamoja si celebrano ancora troppo frequentemente matrimoni forzati e combinati, per i quali bambine e ragazzine vengono vendute in cambio di mucche e capre a uomini molto più anziani di loro. Uomini, peraltro, spesso già sposati, alcolizzati e violenti perché nella regione la poligamia è diffusa, così come la piaga dell’alcol e quella della violenza di genere. Purtroppo, anche le mutilazioni genitali femminili sono molto frequenti nel Paese: una ragazza ugandese ogni tre è costretta a queste pratiche invasive e violente, che spesso hanno gravi conseguenze sulla salute di chi vi è sottoposto, sia nel breve che nel medio-lungo periodo.
A Tapac, in un villaggio remoto del Distretto di Moroto (Karamoja), 22 giovani ragazze – la più grande di loro ha appena 16 anni – sono riuscite a scappare da matrimoni forzati e violenze. Grazie all’aiuto di Padre Jimmy – missionario dell’ordine dei Padri Bianchi, da anni partner e collaboratore di “Insieme si può…” – hanno trovato riparo nella Parrocchia di Loroo, nel Distretto di Amudat. Qui hanno potuto riprendere (o, in certi casi, iniziare per la prima volta) gli studi, ricevere assistenza medica e formazione professionale in un posto protetto e sicuro. Così, anche grazie al sostegno di “Insieme si può…”, queste ragazze si sono potute lasciare alle spalle i soprusi e le violenze subìte nella loro giovane vita, per tornare a vivere libere. Libere di studiare, di giocare e soprattutto libere di sognare un futuro in cui siano loro stesse a scegliere del proprio destino. È proprio così che si presentano a noi quando le andiamo a trovare per monitorare l’andamento del progetto: raccontandoci i loro progetti e desideri, commovendosi (insieme a noi) del “miracolo” che ha permesso loro di tornare a godere del diritto e della libertà di sognare.
In questo periodo in cui in Italia e nel mondo si celebra l’Amore, non vogliamo dimenticarci di queste ragazze, le cui giovani vite sono state già così segnate da unioni forzate e violente. È proprio la libertà e il diritto di sognare una vita libera ed indipendente che vogliamo garantire loro in questa occasione. Per questo San Valentino, quindi, sosteniamo il progetto “Regalare un sogno”, con cui garantiremo cibo, protezione e cure mediche alle 22 spose bambine che hanno trovato rifugio a Loroo. Inoltre, per offrire loro strumenti utili ad assicurarne la futura indipendenza economica, il progetto contribuisce all’istruzione e formazione professionale in sartoria, panetteria e agroforestazione delle 22 ragazze.
Per un San Valentino speciale, quindi, sosteniamo il progetto e… Regaliamo un sogno! Come? Acquistando una focaccia artigianale a forma di cuore del Panificio Dino Lavina di Borsoi d’Alpago (BL), accompagnata da una mollettina creata dal Laboratorio PerlaLuna della cooperativa sociale PiPrò onlus.
La confezione si può acquistare presso la sede di “Insieme si può…” in Piazzetta Bivio, 4 a Ponte nelle Alpi a partire da lunedì 7 febbraio, con un’offerta libera a partire da 15 euro; entro mercoledì 9 febbraio se ne può anche richiedere la spedizione attraverso pacco postale, con un costo aggiuntivo di 3 euro. Per qualsiasi informazione o per prenotare la confezione basta telefonare al numero 0437 291298, mandare un messaggio WhatsApp al numero 331 2122296 oppure scrivere una mail all’indirizzo info@365giorni.org