Il Mondo è casa nostra, ricordiamocelo
Intervista a Angelo Luongo, appassionato di subacquea, che ha risposto alle nostre domande sull’importanza del rispetto dell’ambiente in cui viviamo e sulle sensazioni che si provano a stare immersi nel vitale “oro blu”.
Ma ci ha proposto anche la sua riflessione sulla pace, in un momento tragico come quello che
stiamo purtroppo vivendo.
Presentati brevemente.
Mi chiamo Angelo, abito a Belluno dall’ormai lontano 1989, sono un luogotenente della Guardia di Finanza in pensione da un anno, appassionato di subacquea e modellismo. Sono di formazione cattolica, e oltre a Insieme si può faccio parte dell’Azione Cattolica e della Protezione Civile.
Come ti definiresti in 3 parole?
Una persona normale che vive nel suo ambiente e cerca di fare la sua parte per migliorarlo sotto vari aspetti.
Come definiresti ISP in 3 parole?
Unico, indispensabile, fantastico.
Come sei entrato in contatto con ISP? Cos’ha fatto scoccare la “scintilla”?
Ho conosciuto l’Associazione tramite i miei due figli, che da piccoli frequentavano il Gruppo dei Colibrì a Cusighe. Da lì, anche insieme a mia moglie, siamo stati coinvolti sempre di più sia come genitori ma anche come volontari in varie attività. I bambini, poi, avevano iniziato alcuni
sostegni a distanza con il Gruppo dei Colibrì, e ci siamo sentiti interpellati anche noi come famiglia: perché non camminare a fianco di un bambino per costruire insieme il suo futuro? Abbiamo approfondito il SAD e, nonostante siano passati oltre vent’anni ed abbiamo accompagnato più di un bambino, siamo sempre entusiasti nel ricevere
gli aggiornamenti, la pagella, nel sapere come sta proseguendo la sua vita.
Qual è stata la “benzina” che nel tempo ha alimentato il tuo coinvolgimento con l’Associazione?
Il fatto di sentirmi sempre coinvolto e utile, un “soggetto attivo”, e di percepire che quello che facevo era importante per qualcuno.
Qual è il tuo impegno attuale con l’Associazione?
Oltre ad essere un sostenitore a distanza, da anni aiuto alla Festa del Pesce di Cusighe, soprattutto nella parte logistica. Di recente ho collaborato anche al trasloco della sede di ISP da Belluno a Ponte nelle Alpi, una bella impresa insieme a tanti altri volontari, e alla risistemazione del magazzino di via Feltre.
In questo numero non abbiamo potuto non parlare della recente esplosione del conflitto in Ucraina. Quali riflessioni ti senti di fare sul concetto di pace?
Nella conferenza “Verso dove? Democrazie sotto assedio” tenutasi il 17 febbraio a Belluno, il relatore Raffaele Crocco ha detto: “Nella storia si studiano le guerre e non la pace”. Vero, sembra che la pace sia una parentesi tra le guerre, e questo è un problema, così come lo è l’ipocrisia generalizzata, pensiamo solo alle “armi difensive” e alle “missioni di pace”. Dietro ad ogni conflitto ci sono sempre interessi economici, purtroppo il dramma è che alla fine chi ci rimette è sempre la popolazione civile.
In questo numero parliamo anche di ambiente, in particolare di terra e acqua, elementi fondamentali per l’umanità. Quale deve essere il nostro impegno nei loro confronti?
Come dicevo prima, sono un appassionato di subacquea, una passione che ai “terricoli” non si può spiegare: ho iniziato quasi per caso, poi alla terza immersione mi è “partito l’embolo”, come diciamo noi sub. L’impegno per l’ambiente, a tutti i livelli, è una questione di educazione, sensibilizzazione, rispetto: il mondo è casa nostra, dobbiamo comportarci con il pianeta come ci comportiamo nella nostra abitazione.
Com’è il mondo visto da sott’acqua?
Ci sei tu, l’acqua, le bolle, i pesci… Riscopri la semplicità delle cose, la tranquillità, il rapporto diretto con la natura e con te stesso.
Cosa sogni per il futuro del pianeta?
Pace, solidarietà, rispetto e fratellanza.
Cosa sogni per il futuro di Insieme si può?
Di continuare così e di crescere ancora.
Cosa significa, secondo te, essere ISP?
Essere solidali, concepire l’Altro come fratello e non come estraneo.