Un impegno a “365 gradi”
No, non si tratta di una svista e neppure di un errore che, vista la mia laurea in Ingegneria, sarebbe particolarmente grave. Il titolo è voluto e ha una sua spiegazione. Da sempre “Insieme si può…” ha scelto di non specializzarsi o concentrarsi su un singolo settore umanitario (sanità, infanzia, disabilità, emergenze…), così come hanno fatto altre associazioni: scorrendo la lista dei progetti realizzati nel corso del 2021, è evidente il fatto che questi interessano praticamente tutti gli aspetti della vita delle persone. Provo a riassumerli.
Distribuzione di cibo e latte in polvere; sostegno a orfanotrofi, centri nutrizionali, centri medici; perforazione e riparazione di pozzi d’acqua; realizzazione di impianti di recupero dell’acqua piovana; costruzione di scuole, cucine, servizi igienici, casette per famiglie povere; produzione di verdura e frutta in serre e orti scolastici o comunitari; sostegno nella crescita e nell’istruzione di circa 2.000 bambini; formazione professionale e avvio di attività lavorative con progetti di microcredito; assistenza a persone disabili; interventi diretti in occasione di catastrofi naturali quali alluvioni, carestie, terremoti, o in contesti di guerra e violenze; promozione della condizione femminile; aiuto a famiglie in difficoltà socio-economica nei nostri territori. Tutto questo giustificherebbe certamente il titolo “un impegno a 360 gradi”, cioè “a tutto tondo”. Ma rimangono da spiegare quei 5 gradi in più, che in realtà in geometria non esistono…
Prima di svelare l’arcano vorrei ricordare come 365 sia comunque un numero particolarmente importante per “Insieme si può…”. Con lo slogan “fai entrare i poveri nel tuo bilancio familiare 365 giorni all’anno” abbiamo sottolineato l’importanza di un impegno continuativo nei confronti di coloro che si trovano a vivere in condizione di estrema miseria. La cosa è stata ribadita poi dal progetto di Sostegno a Distanza, che è “un aiuto lungo 365 giorni”. Anche per questi motivi, “365 giorni” è da sempre il titolo di questa pubblicazione, che documenta quanto realizzato nel corso dell’anno precedente dalla nostra Associazione. Ma c’è di più. Per esempio, lo scorso anno “Insieme si può…” occupava il 365° posto nazionale nella classifica delle Associazioni per quanto riguarda la destinazione del 5 per mille. Incredibilmente, 365 sono anche i metri quadrati della superficie del nuovo ufficio di Ponte nelle Alpi!
Ebbene, quei 5 gradi in più saltano fuori dalla constatazione che, anche quest’anno, sono successe delle cose straordinarie, impossibili da spiegare ricorrendo alla sola ragione. Ne riporto due tra le tante di cui sono stato testimone o di cui ho avuto notizia:
1) nella mensa organizzata in uno dei quartieri più poveri di Antananarivo, capitale del Madagascar, i volontari della locale associazione “Madonna della Speranza”, grazie al sostegno economico di alcuni amici di Ortisei legati a “Insieme si può…”, hanno preparato una cinquantina di pasti per chi fatica a vivere. Quel giorno, però, le persone che si presentano alle porte della mensa sono molte di più, forse il doppio. Nessuno ha il coraggio di mandare via qualcuno e la distribuzione inizia comunque. Con grande sorpresa dei volontari, alla fine tutti i presenti ricevono un piatto di riso, e nella pentola è rimasto ancora abbastanza riso per coloro che lo hanno preparato;
2) in Uganda, durante una visita all’orfanotrofio gestito dalle suore di Madre Teresa a Moroto, avevamo intuito che la dispensa era ormai praticamente vuota. Da Kampala avevamo fatto arrivare con urgenza un quantitativo extra di latte in polvere per i tantissimi bambini ospitati nella struttura. Al momento della consegna mi accorgo che la suora non riesce a trattenere le lacrime: “Sono due giorni che ai bambini diamo solo del the perché non avevamo più latte”, è la sua giustificazione.
La Provvidenza, forte dell’aiuto costante (“365 giorni” l’anno) di tanti benefattori e volontari, ha permesso di violare anche le leggi della geometria, aggiungendo 5 gradi ai normali 360 di un angolo giro, trasformando il normale in straordinario.
Piergiorgio Da Rold (editoriale in apertura del report “365 giorni 2022”)