40 anni di volontari nel mondo
Uno dei punti di forza di “Insieme si può…” sono stati i numerosissimi volontari che in questi 40 anni hanno reso possibile la realizzazione di tante opere e attività. Dei volontari che operano qui in Italia parleremo in un’altra occasione; ora vorrei ricordare e celebrare i volontari che in tutti questi anni si sono recati all’estero.
Il primo fu Maurizio Feltrin (assieme a me nel 1983 e poi ancora negli anni successivi), seguito poi da Stefano Dal Pont (1986), quando ancora io lavoravo con Don Vittorione. A partire dal 1990, la gestione dell’orfanotrofio di Kiwanga comportò l’invio di decine di volontari. Tra i tanti ricordo solo quelli dei primissimi anni: Sandro Burigo, Mario Fontana, Giusy Casagrande, Maurizio Vedana, Nadia Cibien, Nino De Riz. Negli anni Novanta partirono volontari anche per la Costa d’Avorio (Sakassou), il Ghana, il Madagascar, il Brasile. In occasione di guerre e calamità naturali numerosi volontari si sono recati in Uganda, Albania e Kosovo, ex Jugoslavia, India, Afghanistan, Sierra Leone, Rwanda. I periodi di permanenza variavano dalle tre settimane a oltre 1 anno, a seconda della forma di volontariato espletata: infatti in questi anni abbiamo avuto volontari che hanno prestato la loro opera professionale come muratori, meccanici, falegnami, elettricisti, idraulici, medici, infermieri, fisioterapisti, imbianchini. Quasi sempre la loro presenza presso orfanotrofi, scuole professionali, ospedali, missioni è coincisa anche con un’importante azione di formazione professionale alle persone locali. In altre occasioni, invece, il viaggio aveva come scopo la visita ai vari progetti per documentarli poi ai benefattori: anche quasi tutti i dipendenti della sede bellunese hanno partecipato a viaggi di questo tipo. Una caratteristica importante dei volontari di “Insieme si può…” è che praticamente tutti si sono sempre pagati le spese del biglietto aereo e di permanenza poi sul posto.
Con l’apertura della sede ugandese nel 2003 si è reso necessario garantire una presenza continuativa nel Paese. Questo ha comportato l’assunzione di operatori italiani e locali, che quindi non si possono qualificare come volontari: va detto, però, che lo stipendio dei nostri operatori era (ed è) mediamente 1/3 di quello corrisposto dalla maggior parte delle ONG presenti in Africa.
Riassumendo, possiamo dire che in questi 40 anni di vita ISP è stata presente, oltre che con i progetti, anche con la presenza di propri volontari, nei seguenti Paesi: Uganda, Kenya, Tanzania, Congo, Rwanda, Sudan, Etiopia, Eritrea, Madagascar, Ghana, Costa d’Avorio, Sierra Leone, Zambia, Brasile, Ecuador, Perù, Cile, Argentina, Albania, Kosovo, ex Jugoslavia, India, Thailandia, Filippine, Afghanistan, Ucraina… E nei prossimi mesi sono in programma nuovi viaggi!
Piergiorgio Da Rold