Il nostro impegno per costruire la Pace
Da sempre uno degli impegni di ISP è il sostegno a progetti per la costruzione della Pace, attraverso azioni come il supporto medico, psicologico ed economico alle vittime civili dei conflitti, gli aiuti umanitari a campi profughi e sfollati in contesti di guerra, la realizzazione di progetti di educazione al dialogo e alla convivenza pacifica, di attività di alfabetizzazione, formazione e autosostentamento. Troppo spesso le situazioni di conflitto in varie zone del mondo non destano l’interesse della cronaca, ma questo “silenzio” non significa che siano minori le sofferenze delle migliaia e migliaia di civili, donne e uomini, bambini e anziani, le cui vite – quando non tragicamente e incolpevolmente perse – vengono stravolte dalle logiche della guerra.
Come ISP non vogliamo che queste persone vengano dimenticate e non vogliamo smettere di fare la nostra parte per tenere alta l’attenzione e la richiesta continua di Pace in tutti i contesti di conflitto nel mondo, e lo facciamo sia con un’attività continua di sensibilizzazione che attraverso la realizzazione di progetti concreti in alcuni di questi contesti. Riportiamo qui di seguito gli aggiornamenti che abbiamo ricevuto di recente dai partner in loco con cui collaboriamo in due Paesi in cui siamo impegnati per la costruzione della Pace, la Siria e l’Ucraina. Così scrive Camilla dell’associazione Pro Terra Sancta, che opera in Siria:
“Cari amici dei Gruppi Insieme si può,
in occasione del Natale desidero inviarvi i miei più cari auguri e cogliere l’opportunità per aggiornarvi sulla situazione in Siria, che purtroppo, come saprete, ha subito nuovi sconvolgimenti nell’ultimo mese. Le recenti circostanze ci hanno spinto ad agire con cautela, considerando che le certezze legate alla continuità dei nostri progetti non erano più così solide. Per questo motivo, abbiamo deciso di attendere prima di inviarvi nuove azioni di progetto, così da comprendere meglio i termini e le modalità con cui poter garantire il nostro impegno in Siria. Fortunatamente le attività sono riprese.
La situazione sul campo è ancora estremamente instabile e in continuo cambiamento. C’è una strana mescolanza di sentimenti: da una parte la gioia per la fine di un regime violento e la speranza di un futuro diverso, dall’altra la paura di vedere il Paese trasformarsi in uno stato islamista, con tutte le difficoltà che questo comporterebbe, soprattutto per la comunità cristiana. Nonostante questo, le attività ricreative e di supporto psicologico al Franciscan Care Center e nei centri di Aleppo Est hanno ripreso la scorsa settimana, anche se con orari ridotti a causa del coprifuoco, dalle 17 in poi, e le difficoltà generali della situazione. Vi inoltro con piacere alcuni dei recenti aggiornamenti che Padre Bahjat, parroco di Aleppo, ci ha inviato. Raccontano con grande chiarezza la complessità e la precarietà di questo momento”.
Arianna Martini è la presidente dell’associazione Support and Sustain Children con la quale sosteniamo il progetto della clinica pediatrica mobile nel campo profughi di Bab Al Salam, al confine tra Siria e Turchia, assicurandone il buon funzionamento grazie alla copertura delle spese amministrative e di gestione e il rifornimento di medicinali. Attraverso la clinica mobile vengono garantiti un adeguato accesso a cure e servizi medici e l’assistenza sanitaria di base alle fasce più vulnerabili – come donne in gravidanza, neonati, bambini e persone con difficoltà di mobilità – che non hanno la possibilità di accedere alla clinica del campo, consentendo la mobilità dell’équipe sanitaria e la relativa attrezzatura medica. Arianna ci comunica: “Nonostante il contesto attuale, come ben noto anche dalle notizie che in questi giorni monopolizzano i media, desideriamo rassicurarvi che le nostre attività stanno proseguendo. Il clima di paura dei giorni scorsi è stato sostituito da una nuova realtà che stiamo ancora cercando di comprendere, ma che non ha ridotto il bisogno dei servizi essenziali forniti dalla nostra clinica, dai punti di distribuzione e dal nostro personale sul campo. Ci stiamo adattando con determinazione alle sfide del momento per garantire continuità e sostegno alle comunità coinvolte, monitoriamo costantemente l’evoluzione della situazione per assicurarci che gli obiettivi dei progetti vengano rispettati e che le risorse messe a disposizione siano utilizzate in modo efficace”.
Infine in Ucarina siamo al fianco di Padre Pavlo Vyshkovskyi, missionario degli Oblati di Maria Immacolata e parroco della chiesa di San Nicola a Kiev, e ai suoi confratelli con cui ci impegniamo a garantire aiuti umanitari, sostegno medico e psicologico alle vittime civili del conflitto russo-ucraino: pasti caldi, servizi igienici e docce, vestiario, medicinali, fisioterapia e riabilitazione nell’ambulatorio costruito nei sotterranei della chiesa, oltre che accoglienza, conforto e ascolto per tutta la popolazione civile stremata dalle conseguenze del conflitto.