Descrizione
Viola l’America del Nord, rosso per quella del Sud, blu l’Europa, marrone l’Africa sahariana, nero per l’Africa nera, arancio il Medio Oriente, gialla l’Asia, verde il Sud Est asiatico, azzurro per l’Oceania. Dall’ultimo piolo della scala in cima al tetto del furgone di “Insieme si può…”, queste nove aree del Pianeta si vedevano bene e ci siamo fatti una foto perché eravamo proprio belli!
In più di 400 abbiamo invaso gli Stati del Mondo con le armi tutte colorate della partecipazione, della festa, ma anche dell’indignazione e della rabbia. L’enorme planisfero che ha coperto 600 metri quadrati di Piazza dei Martiri ha gridato, ancora, per noi e per chi ci governa “alziamoci, subito, per i poveri del Mondo”. Non c’è più tempo e gli Obiettivi del Millennio sono ancora troppo lontani.
In particolare l’ottavo Obiettivo quello per cui abbiamo fatto Stand Up quest’anno: una partnership globale per lo sviluppo, la collaborazione continuativa tra i Governi per restituire i diritti umani, la dignità, la partecipazione attiva, la crescita agli Ultimi della Terra. Senza un’azione convinta e congiunta, infatti, gli altri sette Obiettivi non si raggiungeranno mai.
E allora questa rete mancante l’abbiamo fatta noi, unendoci per le caviglie con 2 chilometri di spago, dagli Stati Uniti al Madagascar, dall’Italia al Brasile, dalla Cina alla Palestina… in un intreccio di fili indistricabile a significare che il movimento di uno diventa movimento di tutti, che l’azione di uno ha effetti per tutti, che “o l’umanità si salva tutta intera o non si salva” (Moni Ovadia).