Dàrse ‘na man. Primi interventi a favore delle persone colpite dall’alluvione nel Bellunese
La terribile alluvione che ha colpito la Provincia di Belluno lo scorso mese di ottobre non poteva lasciare indifferenti i Gruppi “Insieme si può…” che hanno subito promosso una raccolta fondi a favore delle persone colpite.
Come sempre in queste occasioni la risposta è stata pronta e generosa, a dimostrazione che la solidarietà continua a essere un valore ancora presente nelle nostre comunità.
Parallelamente è iniziata anche l’individuazione dei possibili destinatari dei fondi che via via confluivano sul conto dell’associazione
presso la CRA (Cassa Rurale Artigiana di Cortina) e che a fine anno avevano superato i 25.000 euro.
Così come fatto in eventi simili (vedi terremoto nel Centro Italia, a seguito del quale sono state assistite alcune aziende agricole attraverso l’invio di fieno e mangimi e si è provveduto alla sistemazione di alcune abitazioni danneggiate), l’intenzione è stata e continua a essere quella di sostenere materialmente e direttamente sia le singole persone sia quelle attività economiche che necessitano di un aiuto concreto.
Il pomeriggio del 24 dicembre, su indicazione di alcuni parroci, siamo quindi intervenuti a sostegno di tre diverse realtà dell’Agordino: una stalla sociale, un albergo e un ristorante che avevano subito ingenti danni e faticavano a ripartire.
In tutti abbiamo riscontrato la determinazione a reagire al durissimo colpo ricevuto e allo stesso tempo la grande riconoscenza per il gesto di vicinanza e di condivisione espresso da “Insieme si può…” nei loro confronti.
Difficile dimenticare lo sguardo di quel giovane papà che, con il figlio piccolo in braccio, mostrava sconsolato i danni causati dall’acqua e dal fango nel ristorante, nel bar, nelle cantine.
Difficile dimenticare il freddo pungente, l’umidità che trasudava dai muri, il rumore del generatore esterno che garantiva un minimo
di illuminazione grazie a dei cavi elettrici volanti.
Ma, allo stesso tempo, difficile dimenticare la sorpresa prima e l’imbarazzo poi alla vista degli assegni staccati a copertura di parte
delle spese necessarie per riavviare le attività, visto anche che l’assicurazione quasi certamente non risponderà dei danni e che per gli aiuti promessi dalla politica i tempi saranno lunghi e per nulla certi.
Successivamente siamo intervenuti a sostegno di un apicoltore cadorino e abbiamo avuto segnalazione di alcune situazioni difficili esistenti nei comuni di Livinallongo, Gosaldo e Santo Stefano di Cadore, verso cui ci attiveremo quanto prima con i fondi ancora a disposizione.