I racconti di un anno insieme
È uscito il report 365giorni 2019!
Nuovo il formato e rinnovati anche lo stile e i contenuti. Informazioni, dati e cifre relativi al nostro 2018, ma allo stesso tempo molto più spazio per immagini e storie dei bambini, delle donne, degli uomini che grazie ai piccoli e grandi progetti di “Insieme si può…” si sono potuti rialzare e rimettere in cammino, che hanno acquistato fiducia nel potercela fare, con le proprie forze.
Sono storie che vengono da ogni angolo di mondo, raccolte nel corso dell’ultimo anno e che sono potute accadere grazie all’impegno messo in campo dai loro protagonisti: non solo i beneficiari dei progetti, ma quanti si sono impegnati a fare la propria parte.
GRAZIE a voi, che in qualsiasi modo sostenete e collaborate alle attività di “Insieme si può…”. Siete protagonisti di storie straordinarie di vita, giustizia, futuro, inclusione.
Questo 365giorni racconta che non è vero che non cambia nulla, che tanto è lo stesso, che il mondo non potrebbe andare peggio di così. Perché il mondo migliore è già qui, sotto i nostri occhi, in queste storie, che a loro volta ne rappresentano altre centinaia, migliaia.
C’è ancora molto da fare? Sì, certo. Ma 365 giorni all’anno ci deve animare la certezza che ogni piccolo gesto, ogni minimo sforzo, ogni briciolo di impegno sta facendo e farà un’enorme differenza!
Un estratto dall’editoriale introduttivo di Piergiorgio Da Rold:
SAPER CONTARE FINO A UNO
[…] La risponda alla domanda “come è andata?” non può quindi essere univoca, anche perché dipende dal criterio di misurazione che decidiamo di utilizzare.
Normalmente si esaminano entrate, uscite, spese, numero di persone aiutate e, dopo averle confrontate con quelle dell’anno precedente, si vede come è andata. In realtà ognuno di questi parametri è importante, ma nessuno è in grado di illustrare il panorama di quanto è stato realizzato nel 2018. Per esempio con la stessa somma potrei aver sfamato 365 bambini malnutriti per 1 giorno oppure 1 bambino per 365 giorni, modificando così sostanzialmente il numero di persone assistite.
Da un punto di vista contabile possiamo senz’altro dire che è andata bene, perché sono state rispettate le aspettative racchiuse nel bilancio di previsione. Il leggero calo nelle uscite destinate ai progetti è stato infatti compensato sia da un calo delle spese che da un aumento dei fondi a disposizione a fine anno.
Dal punto di vista dei bisogni, invece, possiamo senz’altro dire che le risposte che abbiamo dato ai problemi della fame, della sete, della miseria, che coinvolgono drammaticamente buona parte dell’umanità, sono state insufficienti.
D’altro canto possiamo anche dire con onestà di aver fatto tutto il possibile e che certo non sarà “Insieme si può…” a risolvere gli immensi problemi che affliggono l’umanità. Tutto vero, tutto giusto. Ma, mentre giustamente ci rallegriamo per tutto ciò che di buono siamo riusciti a fare nel corso del 2018, per i bambini salvati dalla fame, per i pozzi realizzati, per le scuole costruite, per i disabili assistiti, per la generosità espressa da migliaia di persone, per l’impegno appassionato di centinaia di volontari… Deve comunque rimanere viva dentro di noi la tensione per la costruzione di un mondo migliore.
Di fronte alla sproporzione tra gli immensi bisogni e le nostre limitate risorse (umane e economiche), ciò che ci viene chiesto è di saper contare ogni giorno e ogni volta fino a UNO. […]