Obiettivo 10: ridurre le disuguaglianze
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione globale, che comprende 17 Obiettivi e 169 target o sotto-obiettivi ad essi associati. Gli Stati si sono impegnati a raggiungere entro il 2030 questi traguardi specifici, tra loro interconnessi e indivisibili, che costituiscono il nuovo quadro di riferimento per lo sviluppo sostenibile, inteso come uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri, armonizzando le tre dimensioni fondamentali: crescita economica, inclusione sociale e tutela dell’ambiente.
In maniera estesa, l’Obiettivo 10 recita così: “Ridurre le disuguaglianze all’interno di e fra i Paesi”. La disuguaglianza nel mondo è ancora evidente e rischia di far saltare i 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030. La disparità di reddito è in aumento: il 10% più ricco possiede fino al 40% del reddito globale, mentre il 10% più povero guadagna solo dal 2 al 7%. Se prendiamo in considerazione la disuguaglianza nella popolazione nei Paesi in via di sviluppo, la disuguaglianza è aumentata dell’11%. La disparità di reddito è aumentata quasi ovunque negli ultimi decenni, ma a velocità diverse: la più bassa in Europa, la più alta in Medio Oriente.
Nel 1980, l’1% più ricco aveva il 16% del reddito globale, mentre il 50% più povero deteneva l’8% delle entrate. La disuguaglianza economica è in gran parte guidata dalla disparità di proprietà del capitale: dal 1980 si sono verificati ingenti trasferimenti della ricchezza pubblica a quella privata in quasi tutti i Paesi. Secondo le stime dell’United Nations Development Programme, la ricchezza mondiale detenuta dall’1% più ricco raggiungerà il 39% entro il 2050.
È poi da sottolineare che disuguaglianza economica e di genere vanno a braccetto: le donne trascorrono in media il doppio del tempo in lavori domestici non retribuiti rispetto agli uomini. Inoltre, la popolazione femminile ha accesso ai servizi finanziari ed alla proprietà terriera in percentuale molto inferiore rispetto agli uomini.
Ma la disuguaglianza non è un risultato naturale dello sviluppo. L’Hlpf, il Forum politico di alto livello delle Nazioni Unite per il monitoraggio e la revisione dell’Agenda 2030, elenca alcune misure politiche che devono essere “opportunamente progettate, supportate dalla volontà politica dei governi”. Tra queste si rileva la tassazione progressiva sul lavoro, politiche di mercato, fornitura di servizi pubblici (in particolare istruzione di qualità, assistenza sanitaria e assistenza all’infanzia) e il supporto alla migrazione umana sicura, ordinata e regolare. L’Hlpf rileva poi necessario affrontare le leggi, le politiche e le pratiche discriminatorie a garanzia delle pari opportunità e il miglioramento dell’accesso alla giustizia.
Federica De Carli