Il coronavirus non ha creato un mondo migliore
Ci abbiamo sperato, diciamolo: per lungo tempo abbiamo sperato che la grande crisi nata dal Covid19 creasse le condizioni per un Mondo migliore. Non sarà così. Sarà semplicemente un Mondo diverso.
La pandemia non ha riequilibrato la distribuzione della ricchezza. Mancano i dati, ma l’impressione è che i ricchi lo siano diventati un po’ di più. Certo, il Pil mondiale è crollato ovunque, con punte del 30% negli USA nei primi sei mesi del 2020, del 10-12% nell’Unione Europea, del 25% in Africa. Ma ad essere colpiti sono stati soprattutto i poveri. L’economia informale, quella di strada, che consentiva a miliardi di persone di vivere in Africa, America Latina e Asia, è stata spazzata via. I lavoratori dipendenti di Europa e Stati Uniti hanno visto i loro posti di lavoro sfumare, spesso con scadenti ammortizzatori sociali a disposizione.
E mentre tutto questo accade, alcune cose non si fermano, immense risorse – che potrebbero essere impiegate per contrastare l’epidemia sul piano sanitario, sociale ed economico – vengono investite in altro. Ad esempio, in armi. Difficile sapere quale sarà il bilancio finale, nel 2020, ma intanto la spesa militare globale nel 2019 è stata di 1,9 trilioni di dollari USA. Significa 300 volte il budget a disposizione dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Considerando il riposizionamento militare e geopolitico di questi mesi e pensando alle troppe tensioni sociali nate nei Paesi a “democrazia limitata”, è facile immaginare un balzo in avanti o quanto meno un mantenimento del livello di spesa. In più, gli osservatori notano come “cyberwar” e criminalità abbiano fatto del Covid19 un nuovo teatro di operazioni. Le tensioni sono in aumento, lo dimostrano la nuova guerra fredda fra Stati Uniti e Cina, la posizione assunta da Nuova Zelanda e Australia contro Pechino, l’agitarsi fra vaccini certificati e movimenti militari di Russia e Turchia. Servirebbero forniture mediche, sanitarie, alimentari. Si risponde comperando aerei, elicotteri, sistemi d’arma.
In questo scenario, era importate fare il punto “altro” della situazione, raccontare cioè come le cose stanno andando non tanto e non solo con la conta dei troppi morti e contagiati dal Coronavirus. È importante capire in quale Mondo rischiamo di vivere sopravvivendo alla malattia. È fondamentale sapere quali strumenti abbiamo per difendere diritti, democrazia e, dove si può, la pace. Questa piccola pubblicazione, vuole essere un contributo a tutto questo.
Raffaele Crocco – Editoriale di apertura dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo 2020 – Speciale Covid19
(Per chi fosse interessato, è possibile acquistare una copia dell’Atlante delle guerre 2020 presso l’ufficio di Insieme si può al costo di 20 euro – Per informazioni tel. 0437 291298)