2013-2022: l’età della maturità
Il quarto decennio di “Insieme si può…” è stato indubbiamente caratterizzato da un incremento dei progetti, in particolare quelli di agroforestazione. Tra i tanti finanziati ricordiamo la realizzazione in Uganda di 5 silos da 50.000 kg ciascuno per il ricovero e la conservazione di mais e fagioli, la costruzione di serre per la produzione di verdura, di orti scolastici in quelle che abbiamo chiamato “scuole verdi” o di orti di comunità nei villaggi, di sistemi di irrigazione grazie al recupero dell’acqua piovana in cisterne, di avvio e sostegno di una fattoria dimostrativa, della produzione del “Caffè solidale delle Dolomiti” in Uganda e di zafferano in Afghanistan, dell’incremento della produzione di miele in Karamoja con la distribuzione di 300 arnie, della consegna ai contadini di sementi e attrezzatura per il lavoro dei campi, della sistemazione di canali di irrigazione nelle risaie di Marovoay (Madagascar). Tutte queste attività sono state supportate anche da corsi di formazione dei contadini e dalla piantumazione di alberi per il rimboschimento, in Uganda ma anche in Rwanda. Questi progetti hanno visto la partecipazione finanziaria di partner importanti quali l’Expo 2015 di Milano, la Maratona Dles Dolomites e la Costa Family Foundation di Corvara, la Fondazione Umano Progresso di Milano, oltre naturalmente ai Gruppi “Insieme si può…” e ai singoli donatori.
In questi anni non è mancata neppure la realizzazione di scuole primarie e professionali in varie paesi del mondo. Nel 2013, in Uganda, è stato inaugurato il Mario Memorial Centre, la scuola professionale costruita in ricordo di Mario Fontana. In Madagascar, grazie alla presenza di Maurizio Crespi, sono stati realizzati 5 villaggi di 20 casette ciascuno per famiglie tolte dalle strade della capitale Tanà. Il primo villaggio (il 17°, costruito dalla associazione locale ASA) è stato finanziato in gran parte dalla CEI attraverso l’8×1000. Non è poi mancata la nostra vicinanza umana ed economica a coloro che sono stati colpiti da calamità naturali ed emergenze, come la tempesta Vaia nel Bellunese, l’alluvione in Emilia Romagna, l’emergenza Covid, le alluvioni in Rwanda e Madagascar, il terremoto in Siria, ma anche alle sempre più numerose famiglie in difficoltà socio-economica del nostro territorio. Nel 2015, in collaborazione con Amnesty International, abbiamo organizzato una nuova Catena Umana sulle Tre Cime di Lavaredo, per richiamare l’attenzione sulla grave violazione dei diritti umani in tutto il mondo.
E certamente non sono mancate neppure le difficoltà, soprattutto nella gestione della sede in Uganda e la pandemia di Covid che ha complicato tutte le attività, sia qui in Italia sia in Paesi come l’Uganda e il Madagascar, dove il lockdown è stato praticamente totale. Purtroppo il decennio si è chiuso con l’esplosione della guerra In Ucraina, che ci ha visti subito pronti a intervenire a favore delle vittime civili e a sostegno della popolazione che spesso ha perso tutto a causa dei bombardamenti.
Piergiorgio Da Rold