La Pace dipende da ognuno di noi
Nella mia ormai quarantennale militanza in “Insieme si può…” mi sono trovato molte volte a operare in Paesi in guerra. Mi è successo in Uganda, Eritrea, Sud Sudan, Congo, Rwanda, Sierra Leone, Kosovo e recentemente in Ucraina.
Ho avuto modo di incontrare tante vittime e mi sono convinto che:
1) in guerra la prima vera vittima è la Verità. In guerra tutti mentono e la menzogna è una vera e propria arma di guerra;
2) in guerra i civili non contano nulla e sono sacrificabili. In guerra se sei donna, bambino, anziano, sei comunque dalla parte sbagliata: quella delle vittime;
3) da ingegnere pensavo che i numeri, almeno quelli, non potessero mentire. 1 + 1 fa 2, 1 km sono 1.000 metri, sempre e ovunque nel mondo. Ho scoperto, invece, che in guerra anche i numeri possono essere usati per disinformare e per la propaganda. I numeri poi, soprattutto quando sono grandi, sono difficili da comprendere e da accettare. Semplicemente non siamo attrezzati a confrontarci con migliaia e addirittura milioni di vittime delle guerre. Questo vale anche per il numero di bambini che ogni giorno muoiono di fame nel mondo: 30.000 oggi, 30.000 ieri, 30.000 domani… 1 ogni 2 secondi. Siccome si tratta di numeri enormi, alla fine si cancellano dalla mente, dal cuore, dalla politica, dall’economia mondiale.
Vi assicuro – perché l’ho vissuto personalmente – che tutto cambierebbe se solo uno di quei 30.000 bambini vi morisse in braccio. Così è per le vittime della guerra: quando ne incontri una, la tua visione della guerra cambia completamente. Nel 2003, nell’ospedale di Gulu (Nord Uganda) ho conosciuto Harriet, una bella ragazza di 12 anni che alcuni giorni prima era stata rapita dal suo villaggio dai guerriglieri dell’Esercito del Signore che stavano mettendo a ferro e fuoco tutto il Nord del Paese, costringendo migliaia di bambini a imbracciare un fucile. Nel corso di uno scontro a fuoco con l’esercito regolare, Harriet aveva provato a scappare, ma era stata colpita da una pallottola che le aveva reciso la colonna vertebrale. Profondamente colpito e interrogato dai suoi occhi tristi, avevo offerto immediatamente la mia disponibilità a far fronte alle sue necessità presenti e future, che si sono concretizzate in una vera e propria “adozione” ideale e materiale della ragazza da parte di ISP. L’intervento più importante è stato la costruzione di una casetta situata nelle vicinanze della scuola, che lei, da subito, mi aveva chiesto di poter frequentare. Dopo la scuola, Harriet aveva partecipato a un corso per parrucchiera che le aveva permesso di diventare autonoma anche dal punto di vista economico. Purtroppo Harriet nel 2021 è stata una delle prime vittime di Covid in Uganda.
Di fronte alle guerre di oggi, quelle più note (Ucraina, Gaza) e quelle quasi sconosciute e ignorate (Sudan, Congo, Somalia, Siria…), quello che possiamo fare – al di là della denuncia – è prenderci cura delle vittime innocenti e impegnarci personalmente nella costruzione di un mondo più giusto, un mondo dal quale vengano rimosse le condizioni di miseria, di disuguaglianza, di sfruttamento, che costringono il 20% della popolazione a (soprav)vivere con meno di un euro al giorno. La Pace per realizzarsi ha bisogno di Verità, di Giustizia, di Condivisione. La Pace dipende da ognuno di noi.
Piergiorgio Da Rold – Fondatore dell’Associazione Gruppi “Insieme si può…” onlus ONG