La Pace è l’inizio di un mondo migliore
Buongiorno a tutta l’umanità qui convenuta. Benvenuti a quanti sono saliti quassù con una speranza, con un impegno per questo giorno e per tutti i giorni, a quanti sono saliti quassù con una parola nel cuore. Non siamo qui per passeggiare tra le bellezze di questo patrimonio dell’umanità, per respirare un po’ di aria buona, per fare del sano movimento… Siamo qui perché nel silenzio che questi luoghi ci impongono risuoni forte nei nostri cuori e riecheggi nelle nostre vite la parola “Pace”.
Siamo qui per dare un segnale a chi lo vuole e a chi lo deve cogliere: l’umanità è giunta ormai allo stremo, non può resistere un minuto di più in questo stato di guerra permanente. Siamo qui perché la Pace non aspetta. La Pace si fa ogni giorno e tutti i giorni. Quando si arriva ad approntare eserciti, quando si dà il via libera alla guerra, quando da una parte e dall’altra cadono soldati, donne, uomini e bambini, si è perso tempo e la Pace è stata sconfitta un’altra volta. Non è vero il detto romano “se vuoi la pace prepara la guerra”: se vuoi la Pace fai la Pace, costruisci la Pace, costruisci occasioni di Pace. Costruisci ponti. Raddrizza le strade, spiana i monti, riempi le valli. Provate a chiedere ad una madre, di qualsiasi bandiera, se è d’accordo di rischiare di riavere un figlio morto in cambio di qualsiasi conquista. Provate a chiederlo a una madre, ma anche a una sposa, a un padre, a un figlio, a una figlia… Se non lo diranno loro, lo dirà il loro cuore: niente vale una vita.
La Pace si fa prima di iniziare una guerra, si fa condividendo in modo equo le risorse di quest’unico mondo, perché a ognuno sia dato il giusto. Quando l’ultimo della Terra avrà ricevuto il giusto non ci saranno più scuse per nuovi conflitti… E nel frattempo? Non c’è tempo da perdere! Dove ora ci sono dei conflitti bisogna instaurare tavoli di Pace, ai quali partecipino anche i popoli e non solo i politici. Bisogna cominciare ad avere fiducia nella cooperazione tra le popolazioni, e chi ne ha la possibilità metta a disposizione persone, tempo e denaro in favore di chi non ne ha. Bisogna cominciare a disarmare gli eserciti o, per lo meno, cominciare a non aumentare le spese militari, ma investire in scuole e welfare. Bisogna cominciare perché non c’è tempo da perdere, e non bisogna dimenticare, ricordando che tutti i conflitti, anche quelli di cui non sentiamo parlare, portano dolore e morte.
“Insieme si può…” è già sul campo da più di 40 anni, così come tante altre organizzazioni: noi stiamo con chi vuole la Pace, perché noi pratichiamo la Pace. La Pace non è la fine della guerra: è l’inizio di un mondo migliore.
Daniele De Dea – Presidente dell’Associazione Gruppi “Insieme si può…” onlus ONG