Obiettivo fame zero!
Vi confesso che sono pessimista sul fatto che questo obiettivo in particolare verrà raggiunto entro il 2030. E questo non perché manchino oggi i mezzi, le conoscenze, la tecnologia per garantire cibo sufficiente a tutti gli abitanti della Terra. In realtà, già oggi il cibo prodotto sarebbe sufficiente a sfamare il doppio della popolazione mondiale, ma 840 milioni di persone non ne hanno a sufficienza, mentre il doppio (1 miliardo e 700 milioni) ne consuma e ne spreca troppo.
Il motivo che mi rende scettico è il fatto che alla morte per fame di 25-30.000 persone ogni giorno non crede (quasi) nessuno. Sappiamo che è così ma non ci crediamo…
- Non ci credono i nostri bambini che piangono perché non vogliono mangiare le verdure;
- Non ci credono coloro che sono alle prese con una nuova dieta (ipocalorica, vegetariana, vegana, crudista…) che promette miracoli per dimagrire;
- Non ci crediamo noi ogni volta che ci troviamo di fronte all’enorme offerta di cibo di un supermercato;
- Non ci credono i politici dei Paesi ricchi e di quelli più poveri, perché significherebbe per tutti ammettere le proprie responsabilità in quella che ogni giorno ha 5 volte le dimensioni dello sterminio degli ebrei nei campi di concentramento.
No, alla fame noi non ci crediamo! D’altronde come può capire il problema uno che non ha mai realmente patito la fame, ma al massimo ha avuto un po’ di appetito? È come per un pesce capire un mondo senz’acqua. Impossibile. La famosa frase: “Se non hanno più pane, che mangino brioches”, attribuita a Maria Antonietta quando le comunicarono che il popolo francese aveva fame, la dice lunga sul fatto che chi ha la pancia piena proprio non riesce a capire chi quella pancia ce l’ha spesso completamente vuota. Maria Antonietta pagò questa sua “ignoranza” con la perdita della testa. Fu una delle poche, perché nella storia tutti l’hanno fatta franca rispetto a questo, che è un vero e proprio omicidio (o meglio un genocidio). Per questa strage che continua, sempre uguale, anno dopo anno, non è mai stata istituita una commissione d’inchiesta, e mai un tribunale internazionale è stato chiamato a giudicare qualcuno. Nessuno è mai stato ritenuto colpevole, nessuna pena è mai stata inflitta.
Obiezione comune: “Come si possono processare la siccità, la sfortuna, la povertà, la guerra, le leggi del mercato?”.
Innocente (d’ufficio) chi specula sul prezzo del cibo (gli affari sono affari!).
Innocente il Presidente di quel Paese poverissimo che ha usato i soldi del suo popolo per acquistare armi invece che pane (la sovranità di un Paese è cosa sacra e inviolabile!).
Innocente quel Capo di Stato occidentale che vende quelle armi sapendo che affameranno il popolo del Paese acquirente (se non le vendo io le vende qualcun altro!).
Innocente chi spreca cibo e acqua (con i propri soldi ognuno può fare ciò che vuole!).
Innocente chi mangia troppo al punto da diventare obeso (mangiare è uno dei piaceri della vita!).
Innocente chi non dona niente per garantire almeno un bicchiere di latte a un bambino denutrito (chi mi garantisce che quei soldi arriveranno veramente a quel bambino?).
Innocenti tutti!? Eppure basterebbe poco: non sprecare il cibo, mangiare possibilmente prodotti a km zero, destinare risorse all’alimentazione di un bambino malnutrito…
In particolare vi propongo due iniziative concrete che vi aiuteranno a capire cosa significa “avere fame”, e che questa esiste davvero e si può sconfiggere realmente, senza aspettare i mega progetti dei grandi della Terra, elaborati tra una cena di gala e una colazione di lavoro:
1) leggere una pagina (che troverete qui) del mio libro “Fame -30.000”, che riporta 30.000 nomi di bambini: le vittime di una giornata senza cibo nel mondo. Una pagina corrisponde a circa 330 bambini, che normalmente muoiono ogni 15 minuti. Scoprire che quello sarà più o meno il tempo che impiegherete a leggere l’intera pagina;
2) rimanere un giorno intero senza mangiare nulla e destinare l’equivalente del costo di pranzo e cena (10 euro?) a un progetto di “Insieme si può…” a favore della lotta alla fame.
Iniziamo noi oggi a realizzare l’Obiettivo “Fame zero”! Se non agiamo subito, da ora al 2030 avremo tutti sulla coscienza la morte per fame di 80 milioni di bambini (8 anni x 10 milioni all’anno).
Piergiorgio Lubega Da Rold