Mercoledì 22 agosto, il Cammino di Sant’Augusta
Insieme si può e l’agenzia Alpinia Itinera promuovono il Cammino di Sant’Augusta, pellegrinaggio dal bellunese a Serravalle.
Con il patrocinio dei Comuni di Alpago, Belluno, Chies d’Alpago, Limana, Tambre d’Alpago, Vittorio Veneto.
Tre gli itinerari:
da Belluno (12 ore e 1500 m di dislivello positivo).
Partenza ore 4.30 da Piazza Duomo e Santa Messa alle ore 17.00 a Sant’Augusta
Per informazioni Roberta 328 7132036 e Federica 340 6128415
da Limana (9 ore e 1100 m di dislivello positivo).
Partenza ore 6.00 dalla chiesa parrocchiale di Limana e Santa Messa alle ore 17.00 a Sant’Augusta
Per informazioni Luca 340 4665088
dall’Alpago (3 ore e 300 m di dislivello positivo).
Partenza ore 7.00 dalla Sella di Fadalto e Santa Messa alle ore 10.00 a Sant’Augusta
Per informazioni Mauro 348 8929619 e Adriano 348 4940793
A descrizione del Cammino riportiamo di seguito l’articolo a firma di Alessio Lavina, apparso sul settimanale L’Amico del Popolo.
Agosto s’avvicina e s’avvicina il momento di ritornare a Sant’Augusta. Riaffiora nella mente l’idea del pellegrinaggio dalla Valbelluna al santuario aggrappato ai pendii del Monte Marcantone.
Ormai l’idea è divenuta realtà già da alcuni anni, con silenziosa discrezione, ma nella crescente e costante consapevolezza di tutto il valore spirituale insito nei lunghi cammini che il 22 agosto, giorno di Sant’Augusta, scavalcheranno la dorsale prealpina. Saranno un momento di preghiera, per quanti s’appresseranno con animo cristiano, o di riflessione sui variegati significati della vita, per coloro che preferiranno sentirsi più laici. Sant’Augusta sarà sempre e comunque luogo di accoglienza e di unione.
Poche, ma certe, testimonianze ci parlano di pellegrinaggi devozionali protrattisi fino a quell’incudine storica, ovvero a quegli anni drammatici tra le Grandi Guerre, quando numerose tradizioni popolari andarono perse, come schiacciate dalla disillusione di un mondo che, pur dispensando Medaglie al Valor Militare, andava spogliandosi d’ideali sociali e religiosi secolari.
I due cammini per Sant’Augusta, di cui ci parlano foto sbiadite o dialoghi con donne ormai quasi centenarie, sono quello da Belluno per la Forcella Zoppei e quello dall’Alpago per la Sella di Fadalto. Quest’ultimo, che in realtà ricalca quasi del tutto il ben più celebre pellegrinaggio per Follina, era percorso anche con i carri e veniva spesso utilizzato come rientro dai pellegrini giunti da Zoppei.
Da alcuni anni iniziative spontanee hanno riattivato questi due cammini, il 22 agosto così come nel corso dell’anno, sull’eco delle tradizioni, ma anche per la bellezza dei luoghi, così intrisi di storia e cultura prealpina. Gli ambienti naturali, talvolta selvaggi e quasi incontaminati, tal- volta antropizzati, sono una costante nel lento incedere dei nostri passi. Nel caso del pellegrinaggio per Zoppei, si è inteso anche rievocare la figura di don Francesco Cassol, che fece della natura un tramite verso Dio.
Mentre il Cammino dall’Alpago con le sue 3 ore di cammino è, per chilometraggio e dislivello, accessibile a qualsiasi escursionista mediamente allenato, il Cammino da Belluno, invece, con le sue 10 ore, i 33 km e i 1500 metri di dislivello, rimane riservato solo a camminatori bene allenati, a meno che non si decida di dividerlo in due parti con pernottamento presso il Piazzale del Nevegàl.
Quest’anno, per la prima volta, verrà proposto anche un terzo cammino, quello da Limana per il valico del Pian de le Femene, anch’esso con un suo valore storico: un percorso incantevole, attraverso il Sentiero Buzzati, la Strada delle Musse e la via dell’Acqua. È in un certo senso, per impegno complessivo, la sintesi degli altri due pellegrinaggi, meno faticoso di quello per Zoppei, più selvaggio di quello per la Sella di Fadalto.
Alessio Lavina