Regene-ratio, a Ponte l’esito del laboratorio drammaturgico di comunità
“Regene-ratio” è stato l’esito, in forma di spettacolo, del Laboratorio drammaturgico teatrale permanente di comunità di ISP con l’Officina delle Pezze e il sostegno del Comune di Ponte nelle Alpi, spettacolo che è stato presentato al pubblico il 2 giugno al Piccolo Teatro “Pierobon” di Paiane.
“L’obiettivo principale del progetto del laboratorio permanente è quello di avvicinare persone diverse attraverso il mezzo teatrale per creare una comunità libera, pacifica, paritaria e di conseguenza rivoluzionaria, in grado di donare il proprio tempo e la propria creatività ad altre comunità libere, pacifiche, paritarie e rivoluzionarie nel mondo. L’intento di questo nostro laboratorio è quello di ricreare, qui a Ponte nelle Alpi, una comunità in grado di resistere alla tendenza globale contraria alla formazione di comunità libere e paritarie e in grado di supportare a livello microscopico un movimento macroscopico che vuole preservare la propria comunità dal grigiore delle politiche di questi nostri tempi” – spiega Anna De March dell’Officina delle Pezze, che ha diretto il laboratorio – “Resistere significa resistere all’idea che non si possa più operare per la pace e l’accoglienza del diverso e che si debba per forza adattarsi all’individualismo dilagante di questa nostra epoca. Il laboratorio, aperto a tutti e giunto alla seconda edizione, ha avuto come obiettivo quello di far incontrare persone di età diverse e con diverse abilità per arrivare ad una creazione collettiva frutto della messa in campo delle abilità di ognuno”.
Il laboratorio teatrale ha previsto esercizi e pratiche di ordine prevalentemente corale. Il tema dello spettacolo di questa seconda annualità è partito dalla necessità del gruppo di indagare la complessità del fenomeno della guerra e dell’impatto che questa ha sui civili: come vive un popolo in guerra? La risposta è sicuramente lontana dalla retorica della guerra necessaria che sostiene i discorsi dei potenti che, un tempo e oggi, si permettono di scegliere per la vita o la morte di migliaia e migliaia di cittadine e cittadini.