Laboratorio sulla responsabilità
Riflettere sulla responsabilità, un compito non facile! Ci abbiamo provato in due modi: con un gioco teso a cercare il significato etimologico di alcune parole e con un domino da costruire assieme. Nella ricerca dei significati abbiamo scelto ovviamente la parola responsabilità, più altre 4 ad essa in qualche modo collegate: comunicare, rispondere, sacrificio, contagio. Tutte parole che in qualche modo possono spaventare per il peso che implicitamente portano; ma abbiamo cercato di ribaltare il nostro approccio proprio grazie al loro significato etimologico, che ci ha rivelato una realtà diversa.
Abbiamo così scoperto che comunicare significa sia “mettere in comune” che “fare il proprio dovere con gli altri”. Concetti basilari per ISP, che ci invitano tutti, ma in modo particolare i responsabili dei Gruppi, a riscoprire il fondamentale ruolo di animazione e spinta propulsiva.
Una parola certamente ingrata come sacrificio, spesso necessario, nella sua origine etimologica cambia completamente significato: “fare qualcosa di sacro”, infatti, racconta che la fatica spesso necessaria è ripagata dalla coscienza di fare qualcosa di estremamente importante, di sacro appunto, come combattere fame, povertà, ingiustizie. Anche la parola contagio, scelta apposta perché in questi tempi di Covid ha un significato esclusivamente negativo, grazie alla scoperta del significato di “essere in contatto” si trasforma, ci dice che esiste un contagio positivo che ci unisce, che scambia idee ed entusiasmo, capacità e qualità. Perché, ovviamente, insieme si può. Venendo infine alla parola responsabilità, scopriamo che in realtà significa “capacità di dare risposte”, fondamentale per un gruppo come il nostro chiamato a dare risposte ai grandi problemi del mondo ma anche a chi, in mezzo a noi, chiede “io cosa posso fare?”. Noi abbiamo le risposte giuste e dobbiamo comunicarle contagiando. Responsabilità racchiude quindi anche l’ultima delle parole prese in esame, rispondere, che sempre partendo dall’origine latina trae anche il significato di “rendere ciò che si è promesso”.
Entrando in ISP abbiamo promesso agli ultimi che ci saremo occupati di loro, 365 giorni all’anno; ed è una promessa che dobbiamo mantenere perché è “qualcosa di sacro”. Forti di questa consapevolezza, con Edy abbiamo cercato di costruire un domino con le tessere in legno che avevamo ricevuto e con altre da aggiungere, in modo da partire dalla prima tessera (idealmente PG, il leader, che abbiamo scoperto che non è il capo, il più bravo o il più figo, ma “colui che si fa carico dei problemi”… In questo caso quelli degli ultimi) per arrivare “all’ultima”, che rappresenta idealmente il nostro obiettivo. Ognuno mettendo la sua tessera ha portato le proprie motivazioni e la sua storia, scoprendo così come il contagio positivo, il lavorare assieme, la capacità di dare la risposta giusta da parte di ISP sia stata fondamentale per molti. Un domino funziona se tutti stanno vicini, se si collabora assieme, se si abbatte la distanza, se si crea amicizia. In questo modo la catena si allunga e si riesce ad arrivare a chi ha bisogno. Perché la cosa bella di un domino è che, se fatto bene, funziona sia partendo dalla testa che dalla coda, o meglio non ha né testa né coda e quello che credevamo ultimo in realtà fa parte del progetto, fa parte della nostra vita, che è poi l’obiettivo di ISP: gli ultimi con noi 365 giorni all’anno, perché ognuno è uguale all’altro.
In ISP siamo tutti responsabili di costruire e far funzionare il domino, non importa se ogni tanto manca una tessera o prendiamo una strada sbagliata. Subito possiamo prendere il posto di quella tessera, subito possiamo sostenere chi ha bisogno, subito possiamo contribuire a riprendere il cammino giusto. In ISP siamo protagonisti e non comparse, con il nostro impegno – che può diventare anche divertimento – costruiamo il domino che corre lungo il nostro sogno: costruire un mondo migliore. E lo stiamo facendo veramente.
Giorgio Roncada
Responsabile Gruppo ISP Limana