Ma chi ferma i Colibrì?

È una domanda che sorge spontanea dopo aver ascoltato le parole di Giada, Giorgia e Martino, tre rappresentanti del Gruppo Colibrì Oltrardo. In questi mesi di limitazioni dovute alla pandemia, l’impegno per i loro coetanei meno fortunati e per le persone che stanno soffrendo a causa del virus non è venuto meno: inventiva, creatività, divertimento gli ingredienti delle nuove originali iniziative, a dimostrazione che la solidarietà non conosce ostacoli.

 

Eccoci in collegamento online con tre ospiti speciali, membri del Gruppo Colibrì Oltrardo… Vi potete presentare, per chi non vi conosce?
Giada: Ho 12 anni, abito a Belluno e vado in seconda media.
Giorgia: Io sono sorella di Giada, ho 10 anni e frequento la quinta elementare.
Martino: Io ho 9 anni e mezzo e abito a Belluno anche io. Vado in quarta elementare e ho due sorelle più piccole.

 

Come vi descrivete in tre parole?
Gia. Solare, simpatica… Ogni tanto un po’ arrogante!
Gio. Timida, pigra e sensibile.
M. Simpatico, chiacchierone, mi piace stare con gli amici.

 

E come descrivete i Colibrì, i Gruppi dei più giovani di Insieme si può, sempre in tre parole?
Gia. Allora: divertimento, aiuto e collaborazione.
Gio. Anche secondo me!
M. Direi amore, perché chi aiuta gli altri deve sicuramente provarlo; poi andare d’accordo; e alla fine felicità, perché quello che facciamo come Colibrì cerca di rendere felici gli altri.

 

Come avete conosciuto i Colibrì e Insieme si può?
Gia. Due anni fa una mia amica mi ha detto che c’era questo “laboratorio” e mi ha invitato, mi sembrava contenta e allora ho chiesto alla mamma se potevo andare. Mi ha detto di sì e tutto è iniziato.
Gio. Io l’ho scoperto da mia sorella, me ne ha parlato dicendo che ci si divertiva e contemporaneamente si aiutavano gli altri con varie iniziative… Mi ha convinto e sono andata.
M. Mia nonna da tanti anni aiuta Edy nelle iniziative di Insieme si può, mi ha coinvolto e mi ha detto che c’era la possibilità anche per i più piccoli di fare qualcosa di importante per chi era meno fortunato, allora ho deciso di partecipare.

 

E cos’è che continua a motivarvi in questo vostro impegno?
Gia. Io continuo perché si fanno attività sempre diverse, ma con l’obiettivo di aiutare gli altri e questo mi piace. Voglio fare anch’io la mia parte per costruire un mondo migliore e non essere indifferente.
Gio. Le iniziative che facciamo hanno successo, e questo mi motiva ancora di più ad andare avanti… E poi mi diverto un sacco.
M. Dopo aver cominciato con i Colibrì ci sono state tante attività che mi sono piaciute e quindi continuo a partecipare volentieri. Poi è bello stare in compagnia e so che sto facendo qualcosa di utile.

 

L’anno 2020 è stato un anno molto particolare per tutto il mondo, a causa della pandemia e delle sue conseguenze. Come l’avete affrontato con i Colibrì?
Gia. Purtroppo anche noi abbiamo dovuto adeguarci alla situazione, sospendendo tutti gli incontri periodici in presenza. Ma non ci siamo fermati e, grazie ai nostri animatori, ci siamo collegati tramite il computer, inventando nuove iniziative a distanza e pensando a tutti coloro che stavano particolarmente soffrendo: gli anziani delle case di riposo, il personale medico e sanitario, le famiglie che hanno perso il lavoro qui in Provincia di Belluno.
Gio. Per loro a maggio abbiamo fatto i cuori di carta con la tecnica degli origami e abbiamo scritto delle frasi di affetto e vicinanza per tutti i nonni delle case di riposo, per i malati ricoverati negli ospedali e per i medici, gli infermieri e gli operatori che li stavano curando, per dargli forza e speranza di superare quei momenti così difficili.
M. Invece per Natale abbiamo creato degli alberelli di carta come decorazione da appendere, con scritti gli auguri di buone feste, e li abbiamo donati agli anziani e al personale della casa di riposo di Cavarzano, insieme ad un cartellone per dirgli che non erano soli e che noi li stavamo pensando. Anche se da lontano, abbiamo capito l’importanza di portare il nostro mattoncino: Edy ci ha fatto vedere il gioco del domino e per cambiare le cose sappiamo che dobbiamo fare la nostra parte ma stando alla “giusta distanza”, altrimenti le tessere del domino non si toccano e si ferma la catena.
Gio. E poi, sempre per Natale, abbiamo anche imparato una poesia speciale, perché non ci siamo dimenticati del progetto dei Colibrì per il 2020 e del nostro impegno ad aiutare la famiglia di Bridget.

 

Ci raccontate qualcosa di questo progetto natalizio per Bridget?
Gia. Bridget ha 14 anni e vive in India con due sorelle, il papà, la mamma e la zia. La sua famiglia è molto povera, vivono in una casa di lamiere e fanno fatica anche solo a comprare il cibo e le medicine. La casa è molto pericolosa e noi vorremmo aiutarli a costruirne una nuova, più accogliente e sicura, così Bridget e tutta la sua famiglia potranno avere una vita più dignitosa.

 

Qual è la vostra speranza per l’anno nuovo?
Gia. Di incontrarci dal vivo e fare tante nuove iniziative insieme.
Gio. Di riprendere a vederci più spesso, di riuscire a realizzare la casa per Bridget e di iniziare un nuovo progetto per aiutare qualcun altro.
M. Anche per me di incontrarci di nuovo e di continuare ad impegnarci per chi ne ha bisogno.

 

Adesso chiudiamo con due domande, che possono sembrare difficili ma che siamo sicuri non vi spaventeranno. La prima: cosa vi augurate per il futuro dei Colibrì?
Gia. Io spero che qui sempre più persone conoscano quello che facciamo e che nel mondo ci siano meno disuguaglianze.
Gio. Vorrei che arrivassero nuovi Colibrì, più siamo meglio è! In questo modo possiamo aiutare tante nuove persone e cambiargli un po’ la vita.
M. Ognuno di noi deve continuare ad impegnarsi e portare la propria goccia, così più gente vede quello che facciamo più Colibrì arriveranno.

 

La seconda: che cosa significa, secondo voi, essere ISP?
Gia. Aiutare chi è più in difficoltà.
Gio. Fare ognuno la propria parte, per quel che si riesce, per costruire un mondo un po’ migliore.
M. Non significa solo dire che ne faccio parte, ma devo provare veramente amore per quello che sto facendo, e impegnarmi davvero per gli altri, non solo a parole.

 

 

POESIA DEI COLIBRÌ PER NATALE

Quest’anno il Natale si presenta un po’ strano
non possiamo stare insieme o tenerci per mano
dobbiamo rispettare la distanza di sicurezza
non si possono dare baci e neanche una carezza.

Ma noi siamo Colibrì sempre in volo
nella difficoltà non lasciamo nessuno solo
e sappiamo che se tocchiamo con il cuore
non c’è distanza che possa fermare l’amore.

Noi vogliamo essere vicini
ad una famiglia e ai suoi bambini
una si chiama Bridget teniamolo a mente
vive in India tra la povera gente.

Per lei una casetta vorremmo costruire
Perché possa star meglio e abbia un’avvenire
Ti chiediamo di aiutarci, lo chiediamo a tutti quanti
Certi che il Natale è più bello quando si sa guardare avanti!