EMERGENZA IN UCRAINA

In ogni conflitto, 90 vittime su 100 sono civili. Poiché «La guerra non restaura diritti, ridefinisce poteri» (Hannah Arendt), condannando fermamente ogni forma di violenza, “Insieme si può…” continua e rinnova il proprio impegno per la vita e i diritti della popolazione Ucraina colpita dal conflitto.

L’Ucraina è da molti anni teatro di una guerra lunga e logorante, iniziata nel 2014 con l’annessione della Crimea alla Russia, che ha causato finora oltre 13mila vittime tra civili e militari. «Il susseguirsi di numerosi cessate il fuoco ha congelato la situazione sul campo, ma non ha fermato gli scontri tra le forze combattenti né l’uso di artiglieria, anche su zone abitate, causando un lento ma costante aumento della conta delle vittime» riporta l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti.

L’invasione russa iniziata a febbraio 2022 ha aperto una nuova, drammatica fase del conflitto. Le decine di missili e bombe esplose da allora nelle città e nelle zone sotto assedio hanno colpito anche ospedali, scuole e aree residenziali, con conseguenze a dir poco tragiche: fin dai primi giorni, oltre 14’000 civili sono stati uccisi o feriti, mentre si contano oltre 10 milioni di profughi e sfollati.

Ancora una volta, la ridefinizione di confini e poteri si gioca brutalmente sulla pelle dei civili.

Il nostro impegno

In questa situazione drammatica ed estrema, “Insieme si può…” rinnova il suo impegno convinto al fianco di Padre Pavlo e dei suoi compagni missionari per le vittime di guerra in Ucraina. A Kiev e nelle città più colpite (Mariupol, Kharkiv, Kherson e Chernihiv), offrono a malati, sfollati e vittime di guerra acqua, cibo, docce calde, vestiti e coperte, assistenza medica e un posto sicuro in cui rifugiarsi.

Il protrarsi di un conflitto tanto cruento e le sue conseguenze tragiche rendono però necessario offrire più di semplici aiuti materiali e concreti. Per questo, al fianco di Padre Pavlo, ci impegniamo per assicurare ascolto e assistenza psicologica e psichiatrica a donne, bambini e uomini, civili o ex-combattenti, che vivono i traumi delle atroci violenze subite a causa del conflitto. Come ricordato da Padre Pavlo «in contesti così duri e traumatici si ha fame anche di parole di conforto, di speranza».

Proprio in queste parole di Padre Pavlo sta la grandezza dell’impegno suo e di tutti coloro che non smettono di darsi da fare per rispondere all’emergenza in Ucraina con gesti di reale solidarietà: lì, dove tutto sembra perduto, continua ad essere donata speranza.

 

Settori:

Dove nel mondo: Ucraina

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