Un campo di zafferano per le donne afghane
Coltivare lo zafferano per garantire alle donne afghane un futuro migliore
In Afghanistan, per una donna l’educazione, una professione o l’autonomia economica rimangono troppo spesso un miraggio. Con il ritorno del regime talebano, da agosto 2021, le donne sono state bandite dalle università e hanno accesso alle scuole secondarie in solo 7 delle 34 province del Paese. A donne e ragazze viene proibito di lavorare fuori casa, e di partecipare alla vita politica e sociale. Infatti, le donne sono spesso obbligate a rimanere in casa, e possono uscirne solamente a capo coperto e in compagnia del marito o di un parente di sesso maschile. Nel 2021, l’Afghanistan si è aggiudicato l’ultimo posto nell’indice Globale Donne, Pace e Sicurezza. Mentre i riflettori puntati dai media internazionali sull’Afghanistan si spengano o si spostano su altre crisi, il caos di un Paese in balìa di fame, freddo e povertà, abbandonato a se stesso e dimenticato, è totale e disastroso.
In questo contesto, è nato il progetto tutto al femminile per la coltivazione dello zafferano, per dare alle donne Afghane la possibilità di una vita libera ed emancipata.
L’iniziativa è nata ad Herat nel 2017 da una stretta collaborazione tra “Insieme si può…”, le donne dell’associazione RAWA (Revolutionary Association of the Women of Afghanistan) in Afghanistan e la Costa Family Foundation di Corvara (BZ). A questo si è aggiunto un corso di alfabetizzazione per garantire una scolarizzazione di base alle donne beneficiarie che non hanno mai potuto andare a scuola.
Nonostante i recenti sviluppi della politica Afghana e il controllo serrato dei Talebani, le donne coraggiose che vi partecipano hanno deciso di portare avanti il progetto, strumento di riscatto sociale ed economico che consente a ciascuna delle beneficiarie e alle loro famiglie di salvarsi dalla fame e povertà che dilagano nel Paese.
Il nostro impegno
Il Progetto Zafferano è nato nel 2017 a Herat, città dell’Afghanistan occidentale, capoluogo dell’omonima provincia, situata nella valle dello Hari Rud.
Fin dal suo avvio, gli obiettivi di questo progetto sono stati molteplici, tra cui quelli di deviare dalla coltivazione di oppio e offrire occasioni di alfabetizzazione e istruzione alle donne Afghane. In questo periodo di grave crisi economica e di pesanti restrizioni all’impiego femminile, fine primario del progetto è anche quello di dare vita a una fonte di guadagno sicura per la donna con famiglia a carico.
Le prime annualità del progetto hanno prodotto un raccolto di zafferano di qualità molto buona, con risultati davvero incoraggianti e un conseguente netto miglioramento delle condizioni di vita delle donne beneficiarie, sostenute anche attraverso il corso di alfabetizzazione a loro dedicato.
Nonostante il pericolo che questo comporta date le restrizioni imposte dal regime Talebano, le beneficiarie stesse si sono dimostrate determinate a portare avanti il progetto, appoggiate dalle comunità e famiglie di appartenenza. È, questo, un grande risultato del lavoro di sensibilizzazione e formazione svolto in questi anni, grazie al quale vi è stato un cambio culturale importante che ha portato alla valorizzazione della donna, delle sue libertà e diritti.
“Insieme si può…” si impegna ad assicurare il salario per le 12 donne beneficiarie (circa €870 per donna all’anno) che possa garantire uno standard di vita dignitoso per una famiglia di 5 persone sino all’acquisizione dell’indipendenza economica.
Partner di progetto: RAWA Revolutionary Association of the Women of Afghanistan
Al nostro fianco nel sostegno al progetto: Costa Family Foundation
Settori:
Dove nel mondo: Herat (Afghanistan)
Scheda progetto dettagliata: scarica il documento
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