Il pozzo e la Provvidenza
di Marilisa Battocchio, Responsabile progetti Kampala.
Una mattina arriva nel nostro ufficio di Moroto Moses, il direttore della scuola elementare Kda, che conta 505 studenti fra collegiali e non. È disperato perché la sera precedente, mentre i ragazzini pompavano l’acqua per le docce, la pompa del pozzo si è rotta: “Sono in emergenza, non so da chi andare, so che voi siete in grado di intervenire. Il pozzo dà servizio alla scuola, ma anche alle comunità vicine, il vostro intervento sarebbe di un importanza suprema… “Insieme si può” è sempre stata per noi come una madre attenta ai bisogni dei propri figli…”.
Forse troppi i complimenti, ma dal suo viso traspariva uno stato di apprensione non indifferente: penso solamente per qualche secondo di essere al suo posto, non rimarrei molto calma neanche io.
Gli abbiamo detto di scrivere la richiesta con le sue necessità e consegnarcela quanto prima, in modo da poter avere la documentazione necessaria per giustificare un eventuale intervento.
Non sono passati 15 minuti che il caro Moses è tornato con il documento scritto in mano: come non considerarlo?
Il nostro tecnico non era ancora partito per il suo giro programmato, segno che le cose potevano essere cambiate, e abbiamo pensato che fosse meglio che facesse un giro di ispezione per vedere il tipo di danno. Anche lui è ritornato in poco tempo dicendo che sicuramente c’erano tubi rotti e che bisognava chiedere l’aiuto di un tecnico con gli attrezzi adatti; lui ci sarebbe stato per dare una mano e vedere di risolvere il problema nel più breve tempo possibile, e avrebbe continuato l’altro lavoro il giorno seguente.
La manutenzione di quel pozzo non era nel nostro budget, ma sicuramente in certe situazioni non si può guardare solo ai soldi… Abbiamo cercato i pezzi, chiesto i prezzi e ci siamo affidati alla Provvidenza. Detto, fatto!
Incredibile ma vero: prima delle 5 del pomeriggio la pompa è stata rimessa in funzione e la gioia dei bambini faceva brillare i loro occhi.
Bisogna sicuramente lavorare con i conti in mano, ma, come diceva l’ex presidente di ISP, oltre alla testa bisogna sempre metterci anche il cuore: non per niente si dice che “è quando il caso è disperato che la Provvidenza è vicina”… Come non crederci?