La fattoria di Insieme si può in Uganda
Di Piergiorgio Da Rold. “Avevo una fattoria in Africa…”: è questo l’inizio del famoso romanzo di Karen Blixen “La mia africa”.
Situata su una verde collina a una quarantina di chilometri dalla capitale Kampala, la fattoria dimostrativa Sezibwa è oggi il fiore all’occhiello delle attività agricole avviate da Insieme si può in Uganda.
La fattoria che coinvolge 150 famiglie di contadini delle vicinanze, si pone come obiettivo la diffusione di buone pratiche agricole, l’introduzione di nuove coltivazioni, l’utilizzo di tecniche innovative che portino anche a un aumento della produzione di frutta e verdura.
I risultati sono più che promettenti e hanno portato a un sensibile e generale aumento del tenore di vita di contadini finora relegati a una esistenza di pura sopravvivenza. Ora quasi tutte le case sono dotate di pannelli solari, l’acqua pulita del pozzo ha ridotto di molto le malattie, gli studenti frequentano regolarmente la scuola con buoni risultati.
Negli ultimi 4 anni, grazie ai contributi della Costa Family Foundation di Corvara, sono stati realizzati: un pozzo d’acqua alimentato a pannelli solari dotato di serbatoio, un silos per la conservazione di mais e fagioli, un mulino, un moderno e funzionale allevamento di galline (800 al giorno le uova prodotte) e di maiali; nella zona paludosa ai piedi della collina è stata realizzata una vasca per l’allevamento di pesci.
Nell’ambito del progetto EXPO 2015, finanziato da Fondazione Cariplo, Fondazione Mission Bambini, Comune di Milano, Regione Lombardia e dai gruppi Insieme si può, sono state, inoltre, costruite 4 serre per la produzione continuativa di ortofrutta. Il primo raccolto di peperoni è stato assai incoraggiante.
La fattoria, recentemente, ha potuto anche godere di escavatore donato dalla ditta IF Informatica di Valenza Pò (AL). Il mezzo, inviato all’interno dell’ultimo container spedito in Uganda da ISP, è ora impegnato nell’ampliamento della vasca dei pesci e nella sistemazione della strada di accesso rovinata dalle piogge torrenziali di ottobre.
La Sezibwa Farm, unitamente alle “scuole verdi” del Karamoja dotate di orti e campi per rifornire le mense degli studenti, al silos per lo stoccaggio di mais e fagioli, alla fornitura di cibo per ospedali, dispensari medici, orfanotrofi, offre un significativo contributo alla lotta contro la malnutrizione che nel mondo, ancora oggi, coinvolge oltre 800 milioni di persone.
E certo è una coincidenza strana, ma significativa, il fatto che visitiamo la fattoria proprio nei giorni di chiusura dell’EXPO. A Milano sono state spese molte parole e investite tante energie intorno al tema dell’alimentazione mondiale. La speranza è che domani ci sia una effettiva ricaduta positiva sulle economie dei paesi più poveri.
Intanto, però, anche quest’anno, purtroppo, l’Uganda dovrà fare i conti con una devastante siccità che ha bruciato totalmente i raccolti della Karamoja. In questi mesi Insieme si può, grazie a un finanziamento della Fondazione Cariverona, ha rifornito di cibo (mais, fagioli, olio, zucchero…) la mensa di 27 scuole elementari. Il risultato immediato è stato che nel terzo quadrimestre la frequenza scolastica è aumentata mediamente del 34%. A testimonianza del fatto che combattere la fame è possibile anche senza aiuti milionari.
Piergiorgio Da Rold