La psicologia in aiuto ai migranti venezuelani

I migranti sono prima di tutto persone umane, e oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata: queste le parole di Papa Francesco nell’omelia dell’8 luglio 2019, durante la Santa Messa per i migranti.

Scrupolosamente dettagliati, pur nella dovuta riservatezza professionale, scorrono davanti a me i più diversi, anche impensati, motivi del colloquio di ogni paziente con Irene Indriago, la psicologa che ci sta aiutando:
“Superamento migrazione forzata”;“Bullismo, xenofobia”;
“Angoscia, ansia”;
“Depressione profonda”;
“Frustrazione”;
“Intolleranza alla frustrazione”;
“Insicurezza personale e nelle decisioni da prendere”;
“Gestione della tristezza”;
“Violenza in famiglia, separazione”;
“Gestione inadeguata dell’ira e delle emozioni”;
“Attacchi di panico”;
“Gestione di situazioni pesanti”;
“Preoccupazione per la resa scolastica del figlio”;
“Problemi di apprendimento e di condotta dei figli”…Oltre ad altri motivi che si trascinano anche già da prima della fuga dal Venezuela. Doloroso è stato venir a sapere che una di queste persone è morta a causa di suicidio: non è riuscita a superare un quadro emozionale depressivo profondo per la realtà come migrante, pur essendo stata seguita anche da una psichiatra. In totale i pazienti sono stati 66. Le sessioni più di 300! Le persone andavano dai 7 ai 65 anni d’età ed il 64% erano donne, il 36% restante uomini.

A poco a poco Irene si è fatta conoscere e sono cominciate ad arrivare richieste anche di pazienti peruviani (il 35% del totale) i quali, pagando regolarmente la visita, hanno permesso che Irene avesse delle entrate e potesse continuare la sua opera con i migranti venezuelani. A questi ultimi infatti si è chiesto solo ciò che liberamente potevano dare, senza nessun obbligo: il 38% dei pazienti migranti è risultato in pratica esonerato da ogni tipo di pagamento. Qui siamo intervenuti noi, venendo incontro ad Irene con almeno la copertura delle sue spese di trasporto, tutto ciò grazie alla “Provvidenza” che miracolosamente continua a pervenirci.

Irene Indriago è una psicologa venezuelana che abbiamo conosciuto quasi per caso un anno e mezzo fa, e da allora si è messa a disposizione per incontrare i connazionali con cui venivamo in contatto e che le segnalavamo perché bisognosi di un’assistenza psicologica. Quest’anno, il primo completo, ha voluto darci resoconto della sua attività, ma prima ci ha ringraziato dello spazio che le abbiamo messo a disposizione nel “Centro Fiore”. La presenza anche di pazienti peruviani parla bene dello sforzo che stiamo facendo per favorire l’integrazione fra i due popoli: l’accoglienza e i dolori emozionali non hanno nazionalità.

Purtroppo capiamo sempre di più l’enorme necessità, che manifestano i migranti, di ricevere un supporto psicologico… Ci piace poter dare una mano e siamo contenti di farlo, anche grazie a voi.

 

di Silvano Roggero (referenti progetti in Perù)