Ogni giorno, a Dourados
Boa tarde! Come state? Qui a Dourados è tutta zona rossa e gli ospedali sono nel caos totale, letti pieni al cento per cento e persone che muoiono anche sulla sedia aspettando di avere un letto. La situazione è veramente drammatica, speriamo che adesso che stanno cercando di intensificare la vaccinazione le cose migliorino. Noi speriamo, abbiamo fiducia nel Signore, che avrà pietà di noi e ci libererà anche di questo.
Noi come al solito cerchiamo di stare vicine a più persone possibili. Anche adesso sto proprio rientrando alla missione, tantissima gente è qui fuori che sta aspettando, vuole riso, vuole maccheroni, vuole pane. È veramente una situazione molto, molto difficile. Quando avevamo le attività “normali” non arrivavamo così stanche alla sera. Rientriamo, arrivano qui, sono in tre, quattro e chiedono pane. Ritorniamo con il pane e manteiga, e quando andiamo a distribuirlo sono in sette, otto. Ritorniamo in casa di nuovo, dai il pane, prepara il pane, vai là e c’è ancora nuova gente… È così tutto il giorno e tutti i giorni.
E poi ci sono famiglie che sono veramente in difficoltà e allora compriamo continuamente riso, compriamo fagioli, compriamo olio, entriamo in contatto con le parrocchie perché ci aiutino. E le necessità aumentano, molte volte non è solo il cibo: alcuni stanno dormendo per terra, bisogna comprare il letto, o una coperta; abbiamo varie ragazzine che purtroppo sono rimaste incinte e hanno bisogno di tutto, le aiutiamo ad accogliere la vita che sta arrivando. E così noi continuiamo a correre finché il Signore ci dà la forza. Lo facciamo volentieri, perché siamo sicure che Gesù è in loro, Gesù si presenta in queste vesti proprio. A volte è difficile da riconoscerlo, adesso abbiamo anche rubinetti e taniche dappertutto, e allora son sempre lì a lavarsi le mani, lavarsi i piedi, farsi il bagno perché molto spesso in casa non hanno l’acqua. Ma è un servizio che, ripeto, facciamo con tutto il cuore e felici di poterlo fare.
Allora grazie per l’aiuto che ci date. Sapete quante famiglie hanno migliorato la propria situazione? Anche se è molto difficile dire ciò, perché qui, come dicevo a Tina, siamo sempre in emergenza. Stiamo tentando di tenerli in vita e grazie a Dio sono in vita. Adesso speriamo che, se aprono un poco con le norme di sicurezza, possiamo iniziare il corso di cucina e coinvolgere un buon numero di donne nel progetto, formarle e poi avviare delle piccole attività perché loro possano guadagnarsi qualcosa con il loro lavoro.
Un abbraccio molto grande a tutti, e che Dio vi benedica!
Suor Aurora Cossu – Referente progetti ISP a Dourados (Brasile)