Riparando le vite dei ragazzi argentini

Da ormai quasi 3 anni, “Insieme si può…” si impegna – tra le varie cause – anche per accompagnare nel cammino verso il riconoscimento sociale, opportunità legali di guadagno, e soprattutto dignità e speranza i ragazzi di strada e i minorenni detenuti: ragazzini che spesso sperimentano vite dure fin dall’infanzia, segnate da emarginazione sociale, povertà estrema, violenza e abusi. In Argentina, questo è possibile grazie alla collaborazione con Fundación Acción Restaurativa Argentina (FARA): una fondazione che lavora con ragazzi come questi per costruire percorsi di integrazione socio-lavorativa, di legalità, consapevolezza e scelta, di responsabilizzazione e di incontro con le vittime.

Il progetto “Riparando Vite” si propone di affrontare con il paradigma della Giustizia Riparativa la crescente problematica della violenza e della criminalità tra i giovani della periferia di La Plata, in Argentina, un contesto particolarmente complesso caratterizzato da alti tassi di esclusione sociale, povertà e vulnerabilità. L’intervento, realizzato in collaborazione tra ISP e FARA, nel 2024 è rivolto a oltre 60 ragazzi e ragazze tra i 15 e i 18 anni, che per povertà e vulnerabilità propria e familiare sono considerati ad alto rischio di coinvolgimento in gruppi ed attività criminali, e si concentra principalmente sulla prevenzione, promuovendo un approccio che mira a ridurre le cause profonde della devianza e della marginalizzazione giovanile.

Le attività del progetto includono laboratori di dialogo e ascolto, che offrono agli studenti la possibilità di discutere i conflitti e le esperienze di violenza in un ambiente protetto e non giudicante. Questi laboratori mirano a promuovere la comprensione reciproca, la gestione non violenta dei conflitti e lo sviluppo di competenze empatiche. Il progetto si avvale di mediatori formati in Giustizia Riparativa, che guidano i partecipanti verso la costruzione di soluzioni condivise, con l’obiettivo di trovare modalità concrete di riparazione personale e comunitaria.

Un elemento cruciale del progetto è infatti la creazione di cerchi riparativi all’interno delle scuole: spazi di ascolto e confronto in cui i giovani possono esprimere le loro emozioni, riflettere sui propri comportamenti e assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Questi cerchi, oltre a favorire la risoluzione di conflitti interpersonali, puntano a ripristinare la fiducia e il senso di appartenenza all’interno della comunità. Parallelamente, il progetto prevede un supporto individuale per i giovani più vulnerabili, che include un accompagnamento psicologico e l’elaborazione di percorsi personalizzati di reintegrazione sociale. Inoltre, il progetto favorirà anche la predisposizione di spazi e ambienti perché i e le giovani abbiano un posto sicuro in cui andare al termine delle lezioni. Campi sportivi, parchetti, laboratori artistici per dipingere e suonare: posti semplici, ma che possono accogliere e garantire un’alternativa concreta alla strada.

Infine, il progetto si impegna a coinvolgere attivamente le famiglie e la comunità locale, attraverso campagne di sensibilizzazione sulla Giustizia Riparativa e la prevenzione di criminalità e violenza, volte a promuovere una cultura del rispetto e della convivenza pacifica. L’obiettivo non è solo ridurre la violenza all’interno delle scuole, ma anche creare un impatto positivo a livello comunitario, rafforzando il tessuto sociale e promuovendo un senso di responsabilità collettiva. La formazione degli insegnanti, del personale scolastico, di poliziotti/e, di educatori/trici e dei referenti della comunità è infatti un altro pilastro dell’intervento. Partecipando a corsi ed incontri, ciascuno di loro verrà dotato di strumenti per riconoscere i segnali di rischio e per intervenire precocemente attraverso un approccio riparativo, che privilegia la mediazione e la ricostruzione del dialogo rispetto alla semplice applicazione di sanzioni disciplinari, che troppo spesso non fanno che stigmatizzare ed emarginare ulteriormente giovani già vulnerabili.

In sintesi, il progetto mira a fornire ai giovani della periferia di La Plata gli strumenti per costruire relazioni più sane e significative, trasformando il conflitto in un’opportunità di crescita e contribuendo a prevenire futuri atti di violenza attraverso un processo di riparazione e riconciliazione. In questo modo, il progetto offre ai giovani la possibilità di riscrivere la propria storia, mostrando che, anche nei contesti più difficili, è possibile trasformare il dolore e le sfide in occasione di crescita, costruendo insieme un futuro più giusto e inclusivo.