Scuole segrete per le ragazzine in Afghanistan

Le ragazzine afghane che hanno più di 12 anni non possono più andare a scuola. Da oltre un anno, dal 21 marzo 2022, in Afghanistan i Talebani hanno infatti imposto la chiusura delle scuole secondarie femminili, violando l’ennesimo diritto fondamentale delle donne del Paese: niente sport, niente musica e niente arti, preclusa la possibilità di lavorare, di viaggiare se non accompagnate da figure maschili della famiglia.

“Mentalmente e moralmente sono devastate, sono senza alcuna speranza” – ci racconta Mariam, referente di RAWA (organizzazione per i diritti delle donne afghane con cui “Insieme si può…” coopera da 20 anni in progetti di emergenza, sviluppo, formazione di coscienza in Afghanistan) – “Erano determinate a continuare il loro percorso di educazione, ma oggi non hanno alcuna possibilità di continuare a frequentare una scuola. È per questo che sono così disperate: non possono più frequentare le classi, i corsi, i centri di formazione… Anche se si trattava di strutture segregate, anche se erano aule fisicamente separate da quelle dei maschi, con staff solo femminile e insegnanti donne. Ora non possono accedere nemmeno a quelle”.

Una situazione che descrive il triste fallimento della presenza e della campagna, soprattutto militare, che l’Occidente ha portato avanti nel Paese negli ultimi 20 anni. Fallimento e vergogna che impongono di far scivolare presto nel dimenticatoio l’attenzione dei nostri media verso la quotidiana barbarie in Afghanistan: noi di ISP ci impegniamo invece a non spegnere il riflettore su queste situazioni e – sostenendo RAWA – a non spegnere il futuro negli occhi di queste ragazzine.

Le donne di RAWA, infatti, non si sono piegate all’imposizione del regime talebano. Per continuare a portare avanti la speranza concreta e la costruzione di un domani per le donne di ogni età del proprio Paese, hanno con grande determinazione e coraggio organizzato una rete di scuole segrete. Ne sono state attivate una cinquantina, non solo a Kabul, ma in diverse province del Paese. Sono gestite in spazi privati come garage, magazzini o nelle stanze più grandi delle abitazioni e sono frequentate dalle ragazzine sopra i 12 anni, che per l’appunto sono formalmente escluse dall’accesso a scuola, ma anche da giovani donne. Le lezioni e i programmi scolastici sono portati avanti da insegnanti legate a RAWA, che si mettono a disposizione di questo progetto.

Come è facile immaginare, tutto questo espone sia le beneficiarie che le insegnanti a gravi rischi, ed è stato necessario per loro impostare un’importante rete di copertura. Il contributo che assicuriamo a questo progetto è per il compenso per le insegnanti (vengono dati circa 100 € al mese), libri e materiale scolastico (circa 10 € per un kit scolastico), trasporti e sicurezza, oltre al riscaldamento degli ambienti nei mesi freddi.

Daniele Giaffredo – Direttore di “Insieme si può…”